La Parrocchia

La Parrocchia S. Giuseppe Cottolengo di Palermo ha una storia piuttosto recente.

I lavori per la costruzione iniziano alla fine degli anni ’50.

A quel tempo il territorio era tutto un giardino di agrumi attraversato da una strada ferrata, le uniche abitazioni si trovavano lungo la via Malaspina e formavano una borgata agricola, una delle tante tipiche borgate palermitane situate attorno alla città.

Poco prima della costruzione della chiesa parrocchiale l’Istituto Autonomo Case Popolari realizza, intorno alla metà degli anni ’50 nelle adiacenze di via Palagonia, un quartiere residenziale di edilizia economica e popolare, da molti ritenuto un quartiere modello per la sua concezione urbanistica dotato di ampi spazi verdi e attrezzature.

L’intervento dell’ I.A.C.P., come avviene anche in altre parti della città, determina una accelerazione dell’urbanizzazione nella zona che in pochi anni si trasforma da area agricola in area residenziale ad alta densità. Molte nuove famiglie di estrazione medio borghese, provenienti da luoghi diversi, si insediano nel territorio.

Giuseppe Benedetto Cottolengo

(Bra, 3 maggio 1786 – Chieri, 30 aprile 1842)

Figlio di un commerciante di stoffe, primo di dodici figli, imparò dalla madre i principi della vita cristiana. La sua adolescenza venne condizionata dagli eventi legati alla Rivoluzione francese e alle invasioni di Napoleone I.

Venne ordinato sacerdote l’ 8 giugno 1811 nella cappella del seminario di Torino. Ma è di fronte al decesso di una giovane donna al sesto mese di gravidanza a causa del colera, che il Cottolengo sentì l’urgenza di creare un ricovero dove potessero essere accolti e soddisfatti i bisogni assistenziali che non trovavano risposta altrove.

Così nel 1828 aprì nel centro di Torino il Deposito de’ poveri infermi del Corpus Domini. Dopo tre anni, in seguito ai timori di un’epidemia di colera, il Governo gli ordinò di chiudere il ricovero. Sì trasferì in Borgo Dora, dove il 27 aprile 1832 fondò quella grande realtà tuttora esistente: la Piccola Casa della Divina Provvidenza. (il Cottolengo).

Diede inoltre vita ad alcune famiglie religiose: l’Istituto religioso delle Suore, i Fratelli e la Società dei Sacerdoti a lui intitolati. Morì il 30 aprile 1842 a Chieri in provincia di Torino. Per le sue opere venne dichiarato santo da Papa Benedetto XV il della Chiesa cattolica il 19 marzo 1934 da Papa Pio XI.

Papa Benedetto XVI lo cita, nella sua prima enciclica Deus caritas est datata 25 dicembre 2005, tra i «modelli insigni di carità sociale per tutti gli uomini di buona volontà».